Così ha scritto S.E.Mons. Giovanni Tonucci:
"La reliquia della Santa Casa è stata oggetto delle più grandi attenzioni fin dai primi momenti della sua presenza in vetta al Monte Prodo, nel territorio di Recanati, in quella località che si
sarebbe chiamata Loreto. Inizialmente protetta dal grosso muro, chiamato “dei recanatesi”, le tre semplici pareti di pietra furono conservate al sicuro dai possibili guasti causati dalle intemperie. Nel secolo XVI, sotto la cupola di Giuliano da Sangallo, fu costruito lo splendido rivestimento marmoreo, ideato da Donato Bramante ed
eseguito da Andrea Sansovino e da altri scultori, che lavorarono per anni sotto la sua direzione. Ai nomi di allora, si unisce ora quello di Edgardo Mugnoz, versatile artista lauretano, che si è
cimentato a riprodurre in scala l’intero complesso della Santa Casa. Di fronte all’opera compiuta si rimane stupiti per la fedeltà all’originale, che è ottenuto non con i mezzi digitali ai quali
siamo ormai abituati, con i loro risultati di una perfezione anonima, ma solo attraverso la propria abilità manuale. Nulla della ricchezza dei dettagli presenti nell’originale è perduta; ma in
più si aggiunge la curiosità di scoprire quanto il Mugnoz si sia trovato a proprio agio in questa opera, in cui sono state messe alla prova la pazienza del certosino e la maestria dell’artista.
Esposto a poca distanza dal rivestimento stesso, la splendida miniatura serve come introduzione all’opera in se stessa. Presentata al pubblico argentino, in una mostra che tra poco sarà
inaugurata a Buenos Aires, servirà come invito, per suscitare in tanti il desiderio di conoscere l’originale e, in chi non ne avesse la possibilità, la soddisfazione di aver visto qualcosa che,
più di ogni altra riproduzione, fa sentire l’emozione di un contatto diretto con il capolavoro lauretano"
S.E.MONS. G. TONUCCI
ARCIVESCOVO DELEGATO PONTIFICIO DI LORETO